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Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 29 mar, 2020
Come si richiede il pin? Per richiedere il pin la procedura è la seguente sito inps in altro a destra "ENTRA IN MYINPS" nel riquadro in basso richiedi e gestisci il tuo pin il Pin può essere richiesto anche contattando il Contact Center, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa), oppure 06 164164 (a pagamento da rete mobile). Cosa fare una volta ottenuto il Pin? Accedi Prosegui per accesso servizi on line Nella barra di ricerca “sostegno del reddito” Sulla sinistra identità covid 19 Chi sono i beneficiari del Bonus? • liberi professionisti con partita IVA già attiva al 23 febbraio, iscritti alla gestione separata INPS; • co.co. co (collaborazioni coordinate e continuative) con contratto attivo al 23 febbraio e iscritti alla gestione separata; • autonomi nelle gestioni speciali Ago, come artigiani, commercianti e agricoltori; • stagionali del turismo e di stabilimenti termali che abbiano terminato il rapporto di lavoro dal primo gennaio 2019 al 17 marzo 2020 • operai agricoli con almeno 50 giornate di lavoro agricolo dipendente nel 2020; • lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri nel 2019 e reddito inferiore a 50mila euro • Gli agenti di commercio sono inclusi nella platea dell'articolo 28, risposta del Mef Per i professionisti con Cassa autonoma di cui sopra l’indennità di 600 euro sarà riconosciuta a queste condizioni: • aver avuto nell’anno 2018 redditi fino a 35.000 euro • aver avuto nel 2018 redditi compresi nella fascia da 35.000 e 50.000 euro ma nei primi tre mesi del 2020 aver avuto una riduzione dei compensi di almeno il 33% rispetto ai compensi del primo trimestre 2019, a causa dell’emergenza COVID-19. Per questi professionisti l’indennità sarà da richiedere alla propria cassa previdenziale di appartenenza (non all’INPS). Quando può essere presentata la domanda? L‘INPS ha comunicato in data 27 marzo 2020 che le domande potranno essere presentate dal 1° aprile 2020. Come verrà erogato il bonus 600 euro? Il bonus 600 euro verrà erogato direttamente dall’Inps, presentando un’apposita richiesta. L’INPS, una volta ricevuta la richiesta, verificherà i requisiti di chi ha presentato la domanda e successivamente versa l’indennità. In particolare, l’istituto verificherà se il lavoratore è iscritto alla relativa gestione previdenziale e se la tipologia di attività svolta rientra fra quella per cui spetta l’indennità e poi procederà alla liquidazione del bonus da 600 euro.
Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 27 gen, 2020
Cosa bisogna fare quanto un contribuente nel regime forfettario, acquista servizi nella Comunità Europea? Quando il contribuente in regime forfettario acquista servizi comunitari ad esempio da Google, Amazon, deve: • Essere Iscritto al Vies; • versare l’IVA (22% dell’imponibile trattandosi di servizi) integrando la fattura ricevuta con indicazione di aliquota e imposta entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. In che modo deve essere versata L’Iva all’erario? Il versamento deve essere eseguito con modello F24, compilando la sezione erario con il codice tributo 6493.
Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 25 gen, 2020
Cosa bisogna fare quando un Contribuente nel regime forfettario, eroga servizi nella Comunità Europea? Per quanto riguarda le fatture emesse per i servizi ceduti nella Comunità Europea, il contribuente in regime Forfettario, dovrà emettere una normale fattura ad indicando che l’operazione è effettuata in “Reverse charge”. Il soggetto che riceve la fattura dovrà occuparsi, secondo le norme del proprio Stato di appartenenza, al disbrigo degli adempimenti I.V.A. Qual'è la dicitura da indicare nella fattura? La dicitura da apporre sulla fattura, sarà: “Operazione senza applicazione dell’IVA in ITALIA ai sensi dell’art.1, comma 58, Legge 190/2014, regime forfetario.; Operazione soggetta in ambito UE a reverse charge nei casi previsti dalla legge. Operazione senza applicazione dell’IVA ex art.7 ter e seguenti DPR 633/72”
Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 22 gen, 2020
Cosa prevede la normativa per le cessioni intracomunitarie verso un soggetto passivo Iva per il Regime Forfettario? Nel caso in cui si effettuano cessioni di beni effettuate nei confronti dei paesi comunitari, queste non sono qualificabili come operazioni comunitarie. Come viene considerata la Cessione effettuate nei paesi della Comunità Europea? qualora il soggetto in regime forfettario, effettui la cessione di un bene verso un soggetto passivo IVA comunitario, la stessa è considerata come una cessione interna, pertanto non deve essere applicata l’Iva Qual è la dicitura che deve contenere la fattura? La fattura deve contenere la seguente dicitura “la seguente non costituisce cessione intracomunitaria, ai sensi dell’articolo 41, comma 2, del D.L. n. 331/93” , non deve essere applicata IVA, e non deve essere indicata nei modelli Intrastat. Cosa prevede la normativa per le cessioni intracomunitarie verso un privato? Le cessioni di beni effettuate nei confronti di soggetti privati seguono le stesse regole previste per le cessioni effettuate verso gli operatori UE, anche in questo caso dovrà essere riportata la dicitura: “la seguente non costituisce cessione intracomunitaria, ai sensi dell’articolo 41, comma 2, del D.L. n. 331/93 Anche in questo caso la fattura, trattandosi di operazione interna (e non di una operazione estera), non deve contenere IVA, e non deve essere riportata nei modelli Intrastat.
Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 20 gen, 2020
Com’è disciplinata la normativa sugli acquisti di beni intracomunitari per il regime forfettario? Nel caso in cui si effettuano acquisti intracomunitari per un imponibile totale che non supera i 10.000 euro, questi acquisti saranno equiparati ad acquisti effettuati da soggetti privati, non saranno quindi qualificati come intracomunitari. Non sarà, quindi, necessario versare IVA per inversione contabile (v. Reverse charge), in quanto l’IVA viene assolta nel paese del fornitore. Inoltre, per tali acquisti non occorre presentare il modello INTRA per l’acquisto di beni. Cosa accade quando l'Imponibile supera i 10.000 Euro? Qualora invece, l’imponibile degli acquisti effettuati durante il corso dell’anno supera i 10.000 euro, queste operazioni saranno considerate come intracomunitarie. Quindi, di conseguenza, sarà necessario: • Iscriversi al Vies (Vat Information Exchange Systems) • Versare l’IVA previa integrazione della fattura Documento che deve essere emesso dai soggetti passivi Iva quando effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi con indicazione dell’IVA e versarla il 16 del mese successivo • No intra-2 bis (acquisti intra di beni) dal 01/01/2018 (sempre che non venga superata la soglia di 200.000 euro).
Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 17 gen, 2020
Cos’è L’imposta di Bollo? L’imposta di bollo è una imposta indiretta che colpisce i consumi, alcuni documenti sono soggetti all’imposta di bollo. Quali sono i documenti soggetti all’imposta di Bollo? i libri previsti dall’articolo 2214 del Codice Civile (libro giornale, inventari) i libri societari (verbali assemblee, verbali consiglio amministrazione, ecc:) sulle ricevute fiscali non soggette ad iva le fatture cartacee ed elettroniche non soggette ad Iva. Qual è l’importo previsto per l’imposta di Bollo? Per i libri previsti dall’articolo 2214 del Codice Civile (libro giornale, inventari) è dovuta una imposta di bollo cartacea da acquistare presso le rivendite di Tabacchi: di Euro 32 ogni 100 pagine per le società di persone, di Euro 16 ogni 100 pagine per le società di capitali, perché le società di capitali versano la tassa vidimazione libri sociali entro il 16.03 di ogni anno. Per le ricevute fiscali un’imposta di bollo di Euro 2 per importi superiori ad Euro 77,47 Qual è l’importo previsto per l’imposta di Bollo per le Fatture emesse? Fatture emesse cartacee per il regime Forfettario Euro 2,00 da acquistare presso i rivenditori di Tabacchi e da applicare sull’originale da consegnare al cliente, mentre colui che emette la fattura indicherà imposta di bollo assolta all’origine. Fatture Elettroniche euro 2,00 da assolvere in modo virtuale Quali sono le operazioni soggette all’imposta di bollo per Fatture cartacee ed elettroniche? Il tributo è dovuto per le operazioni non soggette ad iva per un importo superiore ad Euro 77,47: Esenti art 10 D.P.R n. 633/7 Operazioni verso Esportatori abituali Escluse dalla base imponibile Iva ex art 15 D.P.R. n. 633/72 Escluse dall’applicazione dell’iva Per le operazioni soggette ad Iva delle Fatture cartacee ed elettroniche, è previsto l’imposta di bollo? le fatture riguardanti corrispettivi assoggettati ad Iva sono esenti dall’imposta di bollo. Se una fattura riporta sia operazioni soggette ad iva, che importi non soggetti, è dovuta l’imposta di bollo? Per tali fatture si applica solo se questi ultimi risultano di ammontare superiore ad Euro 77,47. Come si assolve il Bollo sulle fatture Elettroniche a partire dal 2019? il pagamento dell’imposta relativa alle fatture elettroniche emesse in ciascun trimestre solare e’ effettuato entro il giorno 20 del primo mese successivo, quindi 20 Aprile (gennaio, febbraio, marzo) Codice Tributo 2521 20 Luglio (aprile, maggio, giugno) Codice Tributo 2522 20 Ottobre (luglio, agosto, settembre) Codice Tributo 2523 20 Gennaio (ottobre, novembre, dicembre) Codice Tributo 2524 Utilizzando il modello F24 Come si assolve il Bollo sulle Fatture Elettroniche a partire dal 2020? A partire dal 2020, se l’importo annuo non supera i 1000 Euro degli importi dovuti, il versamento dell’imposta di bollo potrà essere effettuato in due rate semestrali con scadenza: 16 giugno, 16 dicembre di ogni anno. Quando l’importo annuo supera i mille euro , i termini di versamento sono, entro il 20 del trimestre successivo e quindi 20 aprile, 20 luglio, 20 ottobre, 20 Gennaio
Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 15 gen, 2020
Cos’è il Bonus Mobili ed Arredamenti 2020? E’ una agevolazione prorogata a tutto il 31.12.2020 Chi può usufruire dell’agevolazione? Spetta a coloro che hanno effettuato una ristrutturazione non prima del 31.12.2019 Qual’è la detrazione prevista? La detrazione prevista è del 50% dell’importo della spesa fino ad un massimo di Euro 10.000 Iva inclusa comprese le spese di Trasporto e di Montaggio. Qual’è il requisito fondamentale per ottenere l’agevolazione? I Mobili acquistati devono essere nuovi, anche gli elettrodomestici la cui classe non deve essere inferiore ad A. Quali sono le tipologie di ristrutturazione che consentono di ottenere il Bonus Mobili? Ristrutturazione siano destinate al restauro e risanamento conservativo Ristrutturazione di un appartamento Ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi. Quali sono i lavori che non danno diritto al Bonus? la tinteggiatura delle pareti, la sostituzione di pavimenti, la sostituzione di infissi esterni, Quali sono i mobili che rientrano nel Bonus? Divani, poltrone, armadi, letti, materassi, comodini, mensole, sedie, tavoli, librerie, scrivanie, cassettiere, apparecchi di illuminazione, mobili bagno. Quali sono gli elettrodomestici che rientrano nel Bonus? Frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, forni, forni a microonde, grandi elettrodomestici per la cottura dei cibi, apparecchi elettrici riscaldamento, ventilatori elettrici Come deve essere effettuato il pagamento? Il pagamento deve essere effettuato con bonifico bancario o postale indicante causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione e numero di partita IVA o codice fiscale del destinatario del bonifico, carta di credito o carta di debito (bancomat) Bisogna effettuare la comunicazione all’Enea? Si E’ necessario effettuare la Comunicazione all’Enea entro 90 giorni dalla data dell’acquisto per le spese relative agli elettrodomestici che consentono un maggior risparmio energetico e quindi forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani di cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici.
Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 14 gen, 2020
Le norme che regolano l’Imprenditore Artigiano e l’Impresa Artigiana sono contenute nella Legge Quadro per l’Artigianato (legge 8 Agosto 1985 n. 443). Chi è L'imprenditore artigiano? E’ imprenditore artigiano colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri ed i rischi inerenti alla sua direzione e gestione e svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro anche manuale nel processo produttivo. Cosa si intende per impresa artigiana? L’impresa artigiana è quella impresa esercitata dall’imprenditore artigiano che nei limiti dimensionali abbia per scopo prevalente lo svolgimento di una attività di produzione di beni, o di prestazioni di servizi escluse le attività agricole e le attività di prestazioni di servizi commerciali, di intermediazione nella circolazione dei beni, di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. Sotto quale forma giuridica può essere costituita un'impresa artigiana? L’impresa artigiana può essere costituita sotto forma di ditta individuale e di società a condizione che la maggioranza dei soci svolga in prevalenza lavoro personale e il lavoro abbia funzione preminente sul capitale. Quali sono le società ammesse dalla Legge? 1. Società in nome collettivo; 2. Società in accomandita semplice, sempreché ciascun socio accomandatario sia in possesso dei requisiti di imprenditore artigiano e non sia socio di un’altra s.a.s o di un’altra s.r.l. 3. Società a responsabilità limitata con socio unico (s.r.l. uninominali) sempreché il socio risponda dei requisiti di imprenditore artigiano e non sia socio di un’altra srl o s.a.s. 4. Società a responsabilità limitata con pluralità di soci (s.r.l. pluripersonale) sempreché la maggioranza dei soci, ovvero uno solo nel caso di due soci, svolga in prevalenza lavoro personale, anche manuale nel processo produttivo e detenga la maggioranza del capitale sociale e degli organi deliberanti della società. Cosa si intende per limiti dimensionali? L’impresa artigiana può essere svolta anche con la prestazione d’opera di personale dipendente sempre che non superino i seguenti limiti: 1) Per l’impresa che lavora in serie (lavorare in serie vuol dire che vengono utilizzati prevalentemente macchinari anziché attività manuale) un massimo di 9 dipendenti compresi gli apprendisti in numero di 5. Il numero dei dipendenti può essere elevato a 12 purché le unità aggiuntive siano apprendisti; 2) Per l’impresa che non lavora in serie (lavorare non in serie vuol dire che viene utilizzata prevalentemente attività manuale rispetto ai macchinari) un numero massimo di 18 dipendenti compresi gli apprendisti in numero di 9. Il numero massimo di dipendenti può essere elevato a 22 purché le unità aggiuntive siano apprendisti. 3) Per le imprese che svolgono la propria attività nei settori delle lavorazioni artistiche tradizionali e dell’abbigliamento su misura: un massimo di 32 dipendenti compresi gli apprendisti in numero non superiore a 16, il numero massimo di dipendenti può essere elevato a 40 purché le unità aggiuntive siano apprendisti. 4) Imprese di trasporto un massimo di 8 dipendenti. 5) Imprese di costruzioni edili un massimo di 10 dipendenti compreso gli apprendisti in numero di 5. Il numero massimo dei dipendenti può essere elevato a 14 purché le unità aggiuntive siano apprendisti.
Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 14 gen, 2020
In cosa consiste il Bonus Facciate 2020? Il Bonus Facciate 2020, è una nuova detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici condominiali e non, del 2019 e del 2020. Le Spese del 2019 devono essre riferite a lavori cominciati nel 2019 ma pagati nel 2020. Qual'è la detrazione prevista? La detrazione è del 90% delle spese sostenute con rate di 10 anni a partire dall'anno di sostenimento della spesa e nei 9 successivi. Per quali edifici è ammessa? La detrazione è possibile solo per gli edifici situati nelle zone A e B, con esclusione degli edifici situati nella zona C., individuate dal decreto del Ministero dei Lavori Pubblici numero 1444 del 2 aprile 1968, ovvero le zone A e B. Cosa si intende per zona A - B - C? Zona A= Centri Storici Zona B= aree totalmente o parzialmente edificate Zona C= aree destinate a nuovi complessi con bassa intensità intensità di urbanizzazione Quali sono gli interventi detraibili? Intonacatura verniciatura ripristino balconi ringhiere e frontalini Quali sono gli interventi esclusi? gli infissi impianti di illuminazione impianti termici impianti sui pluviali impianti sui cavi esterni Come devono essere pagate le spese? Le spese devono essere pagate tramite bonifico bancario o postale da cui risulti: la causale del versamento codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione partita iva e codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato
Autore: RAG. MARGHERITA MARINO 09 gen, 2020
La Legge di Bilancio 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2019, sostituisce l'agevolazione precedente del super ammortamento e iper ammortamento, che restano applicabili agli acquisti in beni strumentali effettuati fino al 31 dicembre 2019, ovvero ‘prenotati’ a tale data mediante: 1. un ordine confermato dal fornitore; 2. il versamento di un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione del bene. Per quali acquisti è riconosciuto il credito d'imposta? - Beni Materiali Strumentali Nuovi ex ‘super ammortamento’; - Beni Materiali Strumentali Nuovi di cui all’allegato A) della Legge di Bilancio 2017, ex iperammortamento’ beni materiali ; - Beni Strumentali Nuovi di cui all’allegato B) della Legge di Bilancio 2017, ex ‘iper ammortamento’ beni immateriali Per quali acquisti non è riconosciuto il credito d'imposta? - autoveicoli ed altri mezzi di trasporto - beni per i quali hanno un coefficiente di ammortamento inferiori al 6,5%; - i fabbricati e le costruzioni; In che misura è previsto il credito d'imposta? - Per i Beni Materiali Strumentali Nuovi ex super ammortamento - Fino a 2 milioni di Euro - 6% - Per i Beni Materiali Strumentali Nuovi Allegato A) Legge bilancio 2017 - Fino a 2,5 milioni - 40% - Per I Beni Materiali Strumentali Nuovi Allegato A) Legge bilancio 2017 - Oltre 2,5 milioni euro - 20% - Per i Beni Materiali Strumentali Nuovi Allegato B) Legge bilancio 2017- Fino ad Euro 700.000 - 15% Quali sono i soggetti interessati? Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato Italiano: Imprese Individuali Società di persone Società di capitali Sia in contabilità Forfettaria, semplificata, Ordinaria Sono interessati anche i professionisti? Si, il credito d'imposta si applica anche ai professionisti indipendentemente dal regime contabili adottato per l'acquisto di beni strumentali nuovi, come arredi e Pc Quali sono le Imprese escluse? Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni. Bisogna essere in regola con i versamenti contributivi? Si, per beneficiare del credito d'imposta le imprese devono rispetta la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e devono essere in regola con il versamento dei contributi previdenziale assistenziali . Come si utilizza il credito d'imposta? Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione sul modello F24 L’utilizzo in compensazione del credito d’imposta: • decorre “dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni • avviene in 5 quote annuali di pari importo, ridotte a 3 nel caso di beni immateriali di cui all’allegato B annesso alla Legge di Bilancio 2017; • previa effettuazione di una comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico, il cui modello, contenuto, modalità e termini di invio, verrà stabilito da un successivo apposito decreto Ministeriale; Il credito d’imposta non potrà formare oggetto di cessione o di trasferimento, neanche all’interno del consolidato fiscale. Qual'è la documentazione da conservare? I soggetti che si avvalgono del credito d'imposta sono tenuti a conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a dimostrare l'effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili. A tal fine, le fatture e gli altri documenti relativi all'acquisizione dei beni agevolati devono contenere l'espresso riferimento alle disposizioni della legge di Bilancio che istituiscono il credito (articolo 1 commi, da 184 a 194). E' necessaria una perizia tecnica? Per i beni il cui costo unitario sia superiore ad euro 300.000, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice, rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali, od un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui all’allegato A) ed all’allegato B) della Legge n. 232/2016 e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione inferiore ad euro 300.000, in luogo della perizia tecnica (o dell’attestato di conformità) può essere adempiuto mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio resa dal legale rappresentante. In caso di vendita del Bene il credito d'imposta deve essere restituito? Se entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di effettuazione dell’investimento i beni agevolati vengano ceduti a titolo oneroso, il credito d’imposta viene ridotto in misura corrispondente, escludendo dall’originaria base di calcolo il relativo costo. Il maggior credito d’imposta eventualmente già utilizzato in compensazione deve essere direttamente riversato dal soggetto entro il termine per il versamento a saldo dell’imposta sui redditi dovuta per il periodo d’imposta in cui si verifica l’evento, senza applicazione di sanzioni ed interessi.
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